Due chiacchiere con il presidente del polo della cosmesi: Matteo Moretti
Abbiamo incontrato Matteo Moretti, Presidente del Polo Della Cosmesi, ne è scaturita una chiacchierata molto interessante sul mercato, il marketing e la Cina.
1) Il Polo Tecnologico della Cosmesi di Crema è una realtà in grande espansione e consolidamento nel mercato del makeup; nel giro di pochi anni quella che era una associazione spontanea di aziende si è data una struttura e una mission; quale ruolo hanno avuto il marketing e la comunicazione nel cammino percorso fino a ora?
Il marketing e la comunicazione hanno avuto un ruolo importante nel nostro percorso di crescita; sono strumenti il cui utilizzo ha permesso di far conoscere a realtà diverse la nostra Associazione, la consulenza e i servizi che offriamo ai soci.
Oggi il metodo per noi più efficace per incrementare la notorietà del Polo è l’utilizzo dei classici canali di comunicazione, quali LinkedIn, il nostro sito internet, Instagram e Facebook.
2) Anche all’Innovation Day di novembre si è parlato, con il relatore di The European House – Ambrosetti, di rendere istituzionale e formalmente riconosciuto il comparto cremasco di makeup&beauty: pensate che in questa ottica una comunicazione specifica ed un marketing ben orientato possano aiutarvi a centrare questo obiettivo, anche rispetto alle istituzioni competenti?
Direi proprio di sì. Far capire all’esterno l’importanza (anche e soprattutto per il territorio) di quanto vorremmo fare non è semplice. Se le Istituzioni conoscono il valore strategico che offre una simile opportunità, non è così scontato che anche l’opinione pubblica ne sia informata. Non è in un certo senso determinante, ma si perderebbe un peso specifico importante. E in frangenti come questi è necessario poter contare sul contributo di ogni soggetto oltre che alla doverosa informazione aperta a tutti. Ecco allora che comunicazione e marketing diventano armi strategiche, sia per oltrepassare gli stretti confini locali e sia per codificare a quanto più gente possibile il messaggio.
Importante sottolineare come oggi la comunicazione sia sempre più difficile da catalogare: sono necessarie nuove competenze che sappiano comprendere sia la parte analogica che quella digitale. (ndr in questo senso mi piace sottolineare come noi, nati negli anni ’60, abbiamo delle competenze uniche ad oggi sul mercato del lavoro, avendo iniziato a lavorare quando il telefax era l’innovazione più rilevante, continuando a sviluppare progetti oggi tra realtà aumentata, virtuale e mista.)
3) Per le singole aziende del Polo, o quanto meno per alcune di esse, ha senso parlare di marketing e comunicazione, dal momento che per la maggior parte si tratta di aziende terziste, che si rivolgono quindi necessariamente al B2B e non al cliente finale?
Sì, anche all’interno del B2B, creare una strategia di marketing vincente che garantisca risultati utili per lo sviluppo dell’attività, è fondamentale.
Le aziende devono avere un approccio strategico, devono essere in grado di acquisire una metodologia e una prospettiva orientata agli obiettivi, chiarirsi le idee sui linguaggi e gli strumenti, imparare a misurare i risultati e ottenere indicazioni pratiche per la propria attività. L’obiettivo dev’essere quello di definire una mappa ben precisa di cosa sviluppare per migliorare il business aziendale in ambito business-to-business: aumentare i contatti e migliorarne la qualità, rendere la vendita più efficiente, convertire i visitatori in clienti, spendere in modo ottimale il proprio budget, etc.
4) Quali sono a vostro avviso le competenze in ambito di marketing e comunicazione, che più vi sarebbero utili? Ipotizzate di formare e far formare tali competenze in azienda o immaginate di rivolgervi ad agenzie e società specializzate?
Sappiamo davvero chi è il nostro cliente? La buyer persona. Conosciamo la concorrenza, come si fa? Come compra il mio cliente? Da chi viene influenzato? Quali obiettivi mi pongo? Come li misuro? I contenuti: cosa sono e perché servono per vendere. Come farsi trovare attraverso contenuti utili. Come superare il blocco del “io non ho niente da dire”. Quali social devo usare? E come?
Per rispondere a tutti questi quesiti è quindi fondamentale avere un piano marketing chiaro e dettagliato sulle attività da sviluppare (che tenga conto anche dei tempi e delle risorse disponibili), al fine di ottenere il miglior risultato possibile dall’utilizzo di questi importanti strumenti.
Le imprese associate al Polo sono sia aziende di grandi dimensioni, che quindi hanno al loro interno un ufficio marketing strutturato, sia aziende di medio-piccole dimensioni che comunque dedicano risorse alla comunicazione, affidandosi magari a agenzie e società specializzate esterne.
5) La Cina è evidentemente “il” mercato su cui è puntata l’attenzione delle aziende italiane per ogni ambito produttivo; in quale modo il Polo vede le aziende cinesi di settore makeup&beauty? Come fornitori di prodotti o materie prime a basso costo? Come partner? Come potenziali competitor?
Uno dei punti di forza del Polo della Cosmesi è quello di supportare le aziende che intendono affacciarsi a nuovi mercati. Il nostro settore, che spazia lungo tutta la “value chain”, dalle materie prime, al prodotto, al packaging, all’automazione è un’eccellenza italiana, e il Polo vuole valorizzare questa filiera nel mondo nonché configurarsi come facilitatore tra le aziende, le idee più innovative e i brand.
Il settore della cosmesi in Cina rappresenta una grande opportunità d’investimento. La crescente richiesta e i rapidi cambiamenti nelle abitudini d’acquisto costituiscono elementi chiave per sviluppare un business di successo. Dalla collaborazione tra aziende dislocate in paesi diversi, con culture e usanze diverse, possono certamente nascere proficue partnership.
6) Quale è la penetrazione delle aziende del Polo sul mercato cinese?
È il secondo mercato al mondo per la cosmesi dopo gli Stati Uniti con un potenziale di 1,5 miliardi di consumatori: una piazza strategica per le aziende della bellezza Made in Italy i cui prodotti sono molto apprezzati dal pubblico asiatico per qualità, innovazione e capacità di anticipare i trend. L’industria cosmetica è uno dei settori commerciali più promettenti in Cina ed è il primo segmento di attività per molte realtà Italiane. Negli ultimi 20 anni infatti le imprese italiane che operano nel settore della cosmetica guardano con maggior attenzione al mercato orientale, in particolare quello cinese, che proprio in questo lasso di tempo si è configurato sempre più come una realtà in forte espansione, diventando nel settore cosmetico dinamico e altamente competitivo.
7) Tornando all’Innovation Day di poche settimane fa, il fatto che fosse presente un espositore cinese, CHINDO, produttore di pennelli per makeup&beauty di altissima qualità, che si è proposto come partner del Polo e delle sue aziende per implementare la vostra penetrazione in Cina, quale significato ha avuto per voi?
Siamo stati molto lieti di ospitare Chindo, arrivati da Shanghai, per parlare sul palco dell’Innovation Day della loro produzione di pennelli per il makeup&beauty di alta gamma.
La partecipazione di questa azienda, con anche il coinvolgimento di altri brand, tra cui francesi e tedeschi, può essere considerato un primo passo a dimostrazione che l’Innovation Day si sta trasformando in un appuntamento non solo italiano ma internazionale, in grado di attrarre aziende da tutto il mondo in un prossimo futuro.